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Conoscere giocando, alla scoperta del territorio vicino casa

Una giornata di attività al parco organizzata per i bambini e le bambine del servizio di educativa domiciliare gestito da Spes contra spem

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Giovedì 27 giugno, nel verde del parco delle Valli, si è svolta una giornata di giochi e di festa organizzata dal servizio di educativa domiciliare della cooperativa Spes Contra spem. Il servizio comprende i progetti SISMiF e PON “Conoscere giocando”.

Educatori ed utenti del servizio si sono ritrovati all’ingresso del parco per trascorrere insieme una giornata tra giochi a palla, rubabandiera e giochi di carte. In seguito, pranzo tutti insieme in un picnic realizzato mettendo tanti teli a terra.

Il servizio di educativa domiciliare è svolto da Spes contra spem nell’ambito dei progetti di sostegno alla famiglia e ai bambini e adolescenti in condizioni di fragilità o povertà educativa operati in concertazione da Roma Capitale Municipio III e i Servizi Sociali del III Municipio.

Laboratorio di magia con Andrea Perri

Nel pomeriggio, con l’aiuto di Andrea Perri, educatore, circense e prestigiatore, ingaggiato per l’occasione, i ragazzi hanno prima assistito ad uno spettacolo di giocoleria e magia e dopo si sono sperimentati nell’apprendimento di abilità e di alcuni trucchi di prestidigitazione, costruendo da soli i materiali per eseguirli.

Infine ciascuno di loro si è esibito mostrando qualcosa che aveva appena appreso.

La giornata è stata rilassata e divertente, i ragazzi hanno avuto modo di conoscersi tra loro e di scoprire i propri talenti.

Una giornata nutriente a contatto con la natura del parco e fatta di relazioni.

Questa in fondo è l’essenza del servizio: offrire supporto ed un contesto in cui crescere, confrontarsi e scoprire le proprie risorse.

Non tirarsi indietro dal confronto

Francesco dice: “Io temevo un po’ che L. si sarebbe sentito a disagio dato che evita in tutti i modi le attività di socializzazione o che si sarebbe potuto sentire in difficoltà nel provare giochi di abilità manuale. Invece mi sono non solo dovuto ricredere, ma anche stupire perché ha giocato volentieri a basket con gli altri la mattina e nel pomeriggio si è sperimentato nella giocoleria con i birilli, accettando volentieri anche di fare la sua esibizione alla fine.

Sebbene con qualche difficoltà ha comunque dimostrato di non tirarsi indietro dal confronto, cosa che interpreto come un bel passo avanti per lui”.

Spirito d’iniziativa e partecipazione

Alejandra dice: “Durante la giornata al parco, ho avuto l’occasione di passare del tempo con A. È stata una giornata molto bella, dal mio punto di vista sono riuscita a vedere il bambino in un contesto diverso e sono rimasta sorpresa da come ha socializzato e proposto dei giochi senza problemi e del suo spirito di iniziativa. Abbiamo giocato a “ruba bandiera” e lui ha dimostrato non solo di essere molto partecipativo, ma anche un pochettino competitivo.

Un altro momento memorabile è stato durante l’attività del mago, dove era molto concentrato e voleva partecipare e provare tutti i giochi. Alla fine, ha dimostrato una grande abilità con i diversi giochi che il mago ha portato. È stato davvero bello vedere quanto fosse contento e coinvolto in ogni attività proposta. Da un altro punto di vista, questa giornata mi è piaciuta perché sono riuscita a conoscere meglio i colleghi e lavorare insieme. In conclusione, questa giornata al parco è stata davvero meravigliosa. Ho potuto apprezzare la vivacità e la capacità del bambino di relazionarsi con gli altri”.

Voglia di imparare e sperimentarsi

Agnese dice: “N ha sempre gli occhi curiosi, ma spesso si rifugia in ciò che conosce bene, nelle attività che padroneggia. È come se il mondo fosse un grande puzzle, e lui preferisse rimanere nei pezzi che già conosce. Ma allo spettacolo del mago ha scrutato ogni mossa con attenzione, gli occhi brillanti di stupore. “È un vero hacker!” mi ha detto, convinto che il mago stesse manipolando la realtà. Quando i segreti dietro i trucchi sono stati svelati, N non si è accontentato di osservare: voleva imparare. Ha scelto un trucco e si è esercitato ripetutamente. Ridendo e meravigliandosi ad ogni riuscita! Poi, con un sorriso timido, si è alzato. Si è rivolto agli altri bambini seduti in cerchio, uno per uno. Ha presentato il suo trucco ad uno ad uno a ognuno di loro. Nonostante la sua tendenza alla conflittualità e il disturbo del linguaggio che gli rende difficile comunicare, Nico ha creato una magia tutta sua“.

Apertura al confronto

Claudia dice: “Subito dopo pranzo, abbiamo trascorso un momento di relax: con l’occasione si è lasciata autonomia ai ragazzi di fare ciò che preferivano. In particolare, due ragazzi si sono allontanati con un educatore e sono andati a giocare al campo da basket. Ci sono voluti una manciata di minuti per essere raggiunti quasi da tutti gli altri. Con due canestri e due palle distinte si sono formati due gruppi che si sono interscambiati: in completa autonomia i ragazzi hanno dato la possibilità a tutti di tirare a canestro rispettando il turno dell’altro e invitandosi tra di loro a giocare. I ragazzi stessi hanno coinvolto anche gli educatori, chi con il proprio di riferimento, chi invitando educatori che vedeva per la prima volta. È stato molto emozionante vedere come si siano aperti e relazionati tra di loro in modo spontaneo e solidale l’uno con l’altra motivati dalla voglia di divertirsi e stare insieme: è stato il mio momento preferito proprio per la spontaneità in cui è avvenuto“.

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