DONA ORA

Adolescenti in bilico: il ruolo degli adulti nel nutrire fiducia e autonomia

“Essere radici e offrire rami”. Lavorare con gli adolescenti significa star loro accanto rispettando le fragilità e sostenendo l’autonomia. Ne abbiamo parlato con Barbara Paldino, responsabile CPA Colombi

In questo articolo
si parla di:

Questo articolo
è nella categoria:

NEWS PRIMO PIANO TOP 10

Si sta

foglie allignate

si sta

e non si sa se stare

si sta

e non si sta

e forse si vorrebbe stare

desiderando rami, tronchi e radici

capaci di dare linfa

e non timori

“Si sta…”

Le foglie, allineate ma fragili, sono il simbolo della transizione. Ungaretti, in “Soldati”, cattura la precarietà della vita in trincea, una condizione sospesa tra la paura e la speranza. Spostandoci completamente di contesto e riprendendo l’essenza del messaggio di Ungaretti con le dovute misure, la condizione e la tensione di queste “foglie” sono così simili a ciò che provano gli adolescenti, che vivono in una loro personalissima “trincea”: un periodo della vita che è liminale, pieno di attese, dubbi e inquietudini. Non vogliamo certo paragonare gli adolescenti ai soldati della Grande Guerra, la distanza tra le due esperienze è enorme e il sacrificio di quegli uomini non può essere ridotto a una metafora. Tuttavia, il senso di fragilità, l’essere “in bilico” tra ciò che si è e ciò che si diventerà, trova una risonanza universale che possiamo applicare al periodo adolescenziale.

Come foglie ancora attaccate ai rami, essi sono nutriti ma al tempo stesso spinti verso il distacco. È una tensione tra il desiderio di autonomia e il bisogno profondo di radici, di un nutrimento che non sia solo materiale, ma anche emotivo e spirituale.

Gli adulti, i “tronchi” di questa metafora, spesso vivono nel timore. Paura di perdere il controllo sui figli o sugli adolescenti che accolgono nei centri; paura di un tempo che fugge e sottrae energia; paura, infine, di diventare ininfluenti, relegati ai margini di vite che si vorrebbero autonome e lontane. Tuttavia, proprio come il tronco non perde valore quando una foglia si stacca, ma continua a sostenere l’albero e a farlo crescere, gli adulti hanno un ruolo fondamentale: non trattenere le foglie per timore del distacco, ma infondere linfa, fiducia, coraggio.

La linfa come metafora della cura

Questa linfa è fatta di ascolto autentico, di tempo dedicato, di sguardi che non giudicano ma accolgono. È il contrario della paura: è la fiducia che si può donare senza esaurirsi, che si può accogliere senza trattenere, che si può essere guide senza imporre direzioni. È la forza di accettare che le foglie desiderino andare, ma che per farlo in modo saldo e sicuro debbano sapere che il ramo c’è ancora, forte e stabile, a cui tornare se necessario.

Un lavoro quotidiano su sé stessi e con i ragazzi insieme ai quali intraprendiamo un percorso di crescita. Un percorso fatto di ascolto, valorizzazione delle unicità e confronto che viene tracciato con progetti su misura per ognuno dei ragazzi ospitato all’Approdo o nei CPA Colombi e Zurla, così come per i servizi di educativa domiciliare.

Gli adolescenti nella modernità

Oggi, la fragilità degli adolescenti è amplificata da una società che corre troppo velocemente. I modelli sono effimeri, i legami spesso liquidi. Essi si trovano esposti a una complessità che sembra travolgerli: social network, performance scolastiche, omologazione, ansia per il futuro. Si sta, dunque, con il desiderio di scoprire chi si è, ma senza strumenti certi per farlo.

Gli adulti, dal canto loro, non sempre sono radici solide. Sovrastati dalle proprie paure o distratti dal proprio ritmo di vita, rischiano di essere percepiti come assenti o lontani. È qui che il compito diventa ancora più importante: essere rami che non giudicano e tronchi che sostengono, anche quando il vento della ribellione o dell’incomprensione sembra spezzare il legame.

Un appello agli adulti

Infondere linfa non significa controllare o dirigere, ma accettare che crescere è un processo fatto di tentativi, errori e ritorni. È accompagnare con cura e rispetto, lasciando spazio al desiderio di autonomia ma offrendo un rifugio sicuro. Questo richiede coraggio, il coraggio di essere presenti senza soffocare, di ascoltare senza imporre, di lasciare andare sapendo che il nutrimento offerto rimarrà come forza invisibile.

Forse, allora, si può imparare a stare: noi adulti con le nostre radici ben piantate e gli adolescenti, “foglie allignate”, ancora in cerca del proprio volo ma sempre desiderosi, inconsciamente o meno, di sentirsi parte di un albero che li accoglie e li sostiene. È in questo stare insieme, senza paura, che nasce una linfa capace di curare e dare speranza.

Per l’articolo si ringrazia Barbara Paldino dal cui confronto è nata questa riflessione.

TI POTREBBE INTERESSARE

Spes contra spem: un orgoglio far parte della comunità educante “Comunità in crescita”
LEGGI
18 anni di Approdo, il gruppo appartamento per minori
LEGGI
Un’avventura a Villa Borghese: un giorno speciale al Museo dei Bambini!
LEGGI
Conoscere giocando, alla scoperta del territorio vicino casa
LEGGI
CPA Zurla compie un anno!
LEGGI

NEWSLETTER