Il torneo di calcio a 5 “Scambiamoci un gol” organizzato da Spes contra spem e Opes Comitato Provinciale di Roma, giunge quest’anno alla seconda edizione grazie al contributo di WindTre e Intesa Sanpaolo. Un torneo inclusivo per minori (uomini/donne/squadre miste) che vivono nelle case famiglia e centri di accoglienza che nasce con molteplici obiettivi, tra cui inclusione sociale, aggregazione, condivisione.
Nella giornata di domenica scorsa, con tutti i protagonisti del Torneo “Scambiamoci un gol”, ci siamo dati appuntamento presso il Centro Sportivo Italia per un’iniziativa fuori torneo che potesse mettere un accento ancora più forte sul tema della violenza, e nello specifico di quella contro le donne. È stata una scelta fatta in un momento significativo, per prendere ancora una volta una posizione chiara e netta contro ogni forma di sopruso e prevaricazione, e al contempo insegnare – soprattutto – ai giovani presenti a riconoscerla nelle sue diverse sfaccettature e contrastarla.
Una partita di solidarietà a squadre mescolate
A nostro avviso, è fondamentale sensibilizzare su una tematica che può toccare la vita di ognuna e ognuno. Proprio per ribadire con forza il nostro impegno anche a livello simbolico, abbiamo distribuito tra tutti i partecipanti, giocatrici e giocatori compresi, dei braccialetti rossi in segno di consapevolezza contro la violenza. Abbiamo quindi giocato un’unica partita, alla quale hanno partecipato due squadre di ragazze e ragazzi che fanno parte di tutte e sei le formazioni del torneo, mescolandosi tra loro per dare un segnale di compattezza. Anche fuori dal campo la risposta è stata positiva: a dire “Io non ci sto” dagli spalti è stato un pubblico eterogeneo, in cui si evidenzia una grande partecipazione femminile.
Il messaggio: fare squadra contro la violenza
Ad aprire la giornata sono stati Fabio Piccarreta componente della cooperativa Spes contra spem e ideatore del torneo “Scambiamoci un gol”, insieme a Emanuele Blandamura di Opes Comitato Provinciale di Roma, quest’ultimo anche testimonial della manifestazione. “Il nostro torneo – commenta Fabio Piccarreta – vuole insegnare a fare squadra, ma soprattutto ad essere un’unica squadra contro ogni forma di violenza. Alla nostra partita di solidarietà abbiamo dato il nome di “IO NON CI STO”, per esprimere a gran voce la nostra posizione anche in questa sede. Siamo convinti infatti che con questo evento possiamo contribuire a diffondere ancora di più tra i giovani la cultura della non violenza quale unica possibile pratica da seguire”.
Cosa puoi fare tu
Il nostro impegno per la causa continua giorno per giorno, ed è per questo motivo che abbiamo pensato ad un’altra iniziativa per proseguire nella riflessione. A cominciare dai partecipanti al torneo, chiediamo a chiunque voglia trasmetterci un pensiero contro la violenza di inviare al numero 3756445724 una frase, una foto, un disegno o altro tipo immagine rappresentativa della propria opinione sull’argomento.