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Spes contra spem: un orgoglio far parte della comunità educante “Comunità in crescita”

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Si è tenuto la scorsa settimana a Jesi, il convegno finale di Comunità in crescita, il progetto in favore dei bambini e delle bambine in fuga dall’Afghanistan.

Spes contra spem è orgogliosa di aver contribuito al progetto Comunità in crescita, parte dell’iniziativa Con i bambini afghani, promossa da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Questo programma, avviato nel 2022 con un finanziamento di oltre 3,2 milioni di euro, ha dato vita a una rete di supporto estesa su tutto il territorio nazionale, unendo circa 100 enti sociali e coinvolgendo operatori, insegnanti e istituzioni.

I numeri del progetto a distanza di due anni dal lancio

Il progetto si era posto come obiettivo quello di costruire un sistema inclusivo per i minori afghani e le loro famiglie, rafforzando le reti territoriali e offrendo strumenti concreti per l’integrazione scolastica e sociale. Ad oggi dopo due anni di progetto, sono stati raggiunti 966 minorenni, distribuiti tra diverse fasce d’età, con azioni che vanno dall’orientamento ai servizi, all’apprendimento della lingua italiana, al benessere psicologico. L’intervento ha abbracciato sia i sistemi di accoglienza istituzionale (SAI-CAS) sia minori non inseriti in questi percorsi, garantendo un sostegno personalizzato per favorirne l’autonomia.

Le attività si sono concentrate su sette macroaree, coprendo tutto il territorio italiano, con il coinvolgimento di quasi 700 operatori ed educatori. Nonostante le difficoltà, la rete ha lavorato con determinazione per offrire a questi giovani opportunità di crescita, inclusione e speranza per il futuro.

Il progetto è frutto della collaborazione tra soggetti pubblici e privati, coordinati da una cabina di regia nazionale, di cui fanno parte anche Con i Bambini, il Tavolo Minori Migranti e il Consorzio Communitas. Spes contra spem, insieme a molti altri, è stata parte attiva di questo straordinario percorso, che continua a generare impatti positivi.

L’impegno di Spes contra spem in favore dei bambini e delle bambine afghane

“In questo progetto, abbiamo avuto il ruolo di Ente di Terzo Livello per Arci Nazionale e, a livello locale, ci siamo confrontati direttamente con le famiglie afghane presenti sul territorio romano, collaborando con realtà come il Centro Astalli, Caritas, Sant’Egidio e Well-c-Home” ha dichiarato a tal proposito Fabio Piccarreta, Responsabile SISMiF ed educativa domiciliare Spes contra spem che ha potuto guidare le attività insieme a Federico Feliciani coordinatore del progetto Autonomia e CoAbitazione.

“Il progetto – prosegue Piccarreta – ha avuto un impatto positivo significativo sui bambini e le famiglie coinvolte, offrendo loro opportunità che li hanno resi più proattivi in un contesto che, lontano dalla loro terra d’origine, si presentava sconosciuto e tutto da scoprire. Tra le storie più significative, c’è quella di J., che ha riscoperto la sua passione per il disegno, o di N., una bambina di 9 anni che oggi si appassiona al Karate, o di F. ragazza di 16 anni a cui servivano libri di scuola per proseguire gli studi, e la piccola S. di 2 anni che ha potuto frequentare insieme alla madre il corso di “Musicainfasce” per arricchire attraverso la musica il patrimonio espressivo. Un’altra storia è quella di M., che grazie a un percorso di approfondimento sanitario, ha potuto diagnosticare tempestivamente un importante ritardo cognitivo che avrebbe compromesso il suo rendimento scolastico con un probabile abbandono. Queste sono solo alcune delle tante storie che abbiamo avuto la fortuna di scoprire e costruire insieme alle famiglie. Per noi questa esperienza è stata un’opportunità preziosa per confrontarci con una nuova dimensione di bisogni, quella portata dalle famiglie afghane dal 2021. È stata anche l’occasione per lavorare fianco a fianco con altre realtà simili alla nostra, creando una rete che ha operato a livello nazionale per un obiettivo comune.”

Siamo fieri di aver contribuito a questa iniziativa e di far parte di una comunità che non si limita ad accogliere, ma costruisce relazioni e percorsi di futuro per i più vulnerabili.

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