DONA ORA

Poco a poco si può fare la differenza

In questo articolo
si parla di:

Questo articolo
è nella categoria:

ARCHIVIO NEWS NEWS PRIMO PIANO

Raccontare la mia esperienza a Casablu, per me, non è facile.

Ho incontrato la realtà di Spes contra spem in un periodo delicato della mia vita, in cui sentivo di voler fare di più e di esserne pronta.

Ho iniziato questo percorso con un CORSO PER VOLONTARI dopo il quale sarebbe stato deciso in quale delle realtà di Spes sarei entrata a far parte.

Ciò che da subito mi ha fatto amare e apprezzare la cooperativa è l’attenzione che viene posta sulla gradualità del cammino, sia per i volontari sia per le persone che vivono nelle case. Gradualità che ho imparato a comprendere realmente solo con il tempo.

Sono entrata a Casablu con un pranzo domenicale durante il quale ho conosciuto una casa variegata, particolare e vivace. Non ho sentito la diversità ma ho percepito che ognuno in quella casa voleva raccontare una storia e voleva sentirne di nuove. Ho deciso di tornare a Casablu un pomeriggio che si è trasformato in una cena che non avevo assolutamente programmato.

Lo stare lì dentro mi faceva sentire così bene che ci sarei rimasta per tutto il tempo possibile. Grazie alle mie tutor ho capito realmente l’importanza dello STARE per fare la differenza.

Spiegare cosa ho fatto quel pomeriggio potrebbe ridursi al guardare la televisione con Luca (ospite della casa) per la maggior parte del tempo, ma la vera potenza di Casablu l’ho sentita nell’aiutare Sonia (operatrice nonché tutor dei volontari) a spingere un bottone che permettesse ad Alessandro di sedersi a tavola con tutti noi nello stesso momento degli altri. Senza di me Sonia avrebbe dovuto portare Alessandro a tavola SOLO DOPO che tutti si fossero già seduti e avessero già iniziato a mangiare.

Questo fa Casablu.

Ti fa apprezzare le piccole cose e i piccoli attimi che spesso vengono dati per scontati.

Pensavo di non aver fatto nulla quel pomeriggio fino a che, prima di andare via durante i saluti, Luca non mi ha chiesto “Quando torni?”. Luca non mi aveva parlato quel pomeriggio, abbiamo solo guardato insieme la tv in silenzio ma lui si era accorto di me e quella domanda mi ha fatto capire quanto realmente avesse piacere nel vedermi di nuovo anche solo in silenzio, seduti su un divano, a guardare la tv.

Quella giornata mi ha fatto sentire che potevo realmente fare la differenza. Ho deciso di tornare a Casablu due settimane dopo, stavolta stando al primo modulo che è molto diverso dal secondo e che per me è stato molto più duro a livello emotivo.

Il primo modulo mi ha fatto sentire un elefante in una cristalleria. Ci ho messo un mese per riprendermi da un pomeriggio lì e devo dire che è stato molto difficile. Mi è stato consigliato di parlarne con le mie tutor e questa è stata la parte più ardua. Come potevo spiegargli che in qualche modo non ce l’avevo fatta? Che ero lì per aiutare ma non mi sentivo in grado di farlo? Nonostante le mie preoccupazioni ho preso coraggio e abbiamo fissato un incontro. Loro mi hanno preso per mano aiutandomi a continuare il mio cammino gradualmente, elaborando ogni giornata passo dopo passo.

Casablu mi ha insegnato molte cose, sebbene io mi senta ancora solo all’inizio di questo percorso. Mi ha insegnato a rispettare i miei tempi e mi ha insegnato come ci si possa realmente far forza l’uno con l’altro.

Quando si entra in contatto con Casablu si sente la potenza di una realtà che è viva e che è in grado di dare tanto superando più limiti di quanto ci si potrebbe aspettare.

TI POTREBBE INTERESSARE

CPA Zurla compie un anno!
LEGGI
Festival solidale della musica e delle arti, pronti per la III Edizione
LEGGI
“Scambiamoci un gol” non è solo calcio
LEGGI
Raffaella, la campionessa di nuoto di Casasalvatore
LEGGI
Vuoi diventare volontario? Partecipa al corso gratuito 2024
LEGGI

NEWSLETTER