Scrive Rossella Lauro, oggi Assessore ai Lavori Pubblici, Politiche Giovanili, Promozione e Comunicazione del Comune di Procida, sulla sua esperienza di Servizio civile a Casablu.
“Quando hai 18 anni i confini dell’isola sono un limite, un confine, un ostacolo verso il mondo. Ritornare a Procida, dopo aver vissuto 14 anni in città, fa guardare l’isola con occhi diversi, si ha un punto di vista differente. Il confronto con il caos cittadino mi ha fatto apprezzare l’isola nelle sue mille sfumature. Anche le giornate più difficili possono essere affrontate perché so che termineranno in sella alla bicicletta dove potrò godere di un magnifico tramonto oppure avvolta dai profumi di piante in fiore. Con il tempo si impara ad apprezzare l’isola per le sue peculiarità che da limite diventano una risorsa.
Spes contra spem mi ha fatto entrare in contatto con gli altri, mi ha messo in discussione facendomi superare molte delle paure e mi ha fatto toccare con mano le fragilità delle persone. Dopo l’esperienza in casa famiglia, la scala delle priorità nella mia vita è cambiata.
Il Servizio civile, come viene gestito nelle case famiglia, dà un senso alla propria vita. Cominci a guardare le persone con disabilità innanzitutto come “persone”, con le loro caratteristiche personali, che possono piacere o meno. Tutto ciò può avvenire solo se ci si mette in discussione accogliendo l’altro. Si impara ad ascoltare utilizzando anche gli altri sensi.
A Casablu ho imparato a comunicare con il linguaggio non verbale grazie a Marco, Cristina, Miriam, Brunella, Cinzia, Giulia… tutto passava attraverso gli occhi.
In silenzio, per ore a guardarci negli occhi, per trasmettere tutto l’affetto che provavamo l’uno per l’altro. Questa esperienza la porto con me e so che è un canale che le persone preferiscono rispetto alle parole. Inoltre, ho imparato a dare senza aspettarmi nulla in cambio. Il piacere che si prova nel regalare un sorriso è già una grande soddisfazione ed è estremamente appagante. Casablu è maestra in questo.
Da Spes contra spem ho anche imparato a lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Ogni giorno so che non c’è difficoltà non superabile. La parola chiave è “caparbietà”.
Si può fare solo se si vuole. Ecco perché l’isola non è più un limite.
Grazie a Spes contra spem, agli abitanti indimenticabili di Casablu e grazie anche alla possibilità che il Servizio civile mi ha offerto”.
Rossella