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Casa Cocco: la storia di una mamma.

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25 ANNI

Casa Cocco: la storia di una mamma.

 

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“Ma non ce l’avete una casa?”.

Tiziana arrivò a CASABLU nel 2000 e già poco tempo dopo con questa frase scherzava con i suoi genitori quando protraevano molto le loro visite in casa famiglia. Aveva trovato questo modo simpatico per fagli notare che quella, CASABLU, era ormai la sua casa. Era soprattutto Olga Cocco, la madre di Tiziana, accompagnata da amiche o dalle simpaticissime nipoti, a venire con più assiduità. Era così presente, socievole e affezionata agli ospiti della casa famiglia che presto a CASABLU diventò per tutti “Mamma Cocco“.

 

 

 

 

 

 

Eppure le cose non erano iniziate bene. Olga era molto diffidente verso la casa famiglia e verso l’idea che sua figlia, così fragile, potesse non vivere più con lei. Poi nel tempo paura e diffidenza lasciarono il posto alla fiducia.

 

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Olga imparò a riconoscere il bisogno di autonomia di Tiziana, vide arrivare gonne e camicette al posto delle tute alle quali l’aveva abituata. Vide i capelli della figlia crescere e il suo volto truccato nei giorni di festa.

La vide anche riprendere a camminare un pochino senza sedia a rotelle, recitare a teatro davanti centinaia di persone, raggiungere altri mille piccoli ma significativi traguardi.

Tiziana a CASABLU era felice e forse questo, più di ogni altra cosa, la madre lo percepiva e le bastava.

 

 

 

 

La morte di Tiziana, in un ospedale romano fu un dramma per tutti. Tiziana, che aveva bisogno di attenzioni particolari, in ospedale fu trascurata. L’ospedale vide in lei solo la sua disabilità e non la bellissima persona che era. Olga poco prima aveva perso anche il marito. Non se la sentì di far causa all’ospedale, non aveva le forze per quella battaglia. Le forze le abbiamo trovate noi, non per una causa giudiziaria, ma per creare la “Carta dei diritti delle persone con disabilità in Ospedale“, che è solo il nome di una battaglia che ancora combattiamo per fare sì che quello che è successo a Tiziana non capiti mai più a nessuno.

Olga ha continuato a venire a CASABLU, a portare calore ed affetto a tutti gli abitanti della casa, anche se la sua Tiziana tra loro non c’era più. Pochi anni dopo anche lei ci ha lasciati. Fu in questa triste circostanza che scoprimmo che Olga, attraverso un lascito testamentario, aveva disposto di donare la sua casa a Spes contra spem.  

A differenza di altri paesi in Italia pochissime persone fanno testamento. È un peccato perché facendolo si tutelano innanzitutto gli eredi ed è anche un modo per effettuare delle donazioni, anche piccole, a delle ONLUS.  

“Ma non ce l’avete una casa?”. Quella casa sulla quale Tiziana ironizzava è diventata “Casa Cocco“, e ancora oggi rappresenta l’unica ancora di salvezza per tanti ragazzi senza una famiglia che accogliamo a Spes contra spem.

Olga probabilmente voleva mostrarci riconoscenza per quello che avevamo fatto per Tiziana, ma quel suo dono riguarda tutti noi, perché la sua è soprattutto un’eredità fatta di fiducia e di speranza in un mondo più giusto e accogliente.

 

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