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Auguri Alessandro!

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Auguri Alessandro!

 Auguri Alessandro! Compleanno Solidale

Alessandro nasce il 26 aprile del 1959 a Roma, a Centocelle per l’esattezza. Molti lo conoscono, però, come Albis. Questo nome diventa il suo pseudonimo da quando era bambino. Racconta che tra i banchi di scuola, quando andava alle medie, con i compagni faceva un gioco dove ognuno sceglieva il suo soprannome, unendo la parte iniziale del nome con quella del cognome. Da qui veniva fuori Al-Bi.

Quando ha cominciato a scrivere poesie ha deciso di usare quello stesso pseudonimo ma stavolta con un significato più profondo. Sceglie, infatti, il nome Albis, sfruttando la coincidenza dell’unione tra le sue iniziali e l’espressione latina “in albis“, vestito di bianco, richiamando l’idea della purezza <<Perché quando si scrive>> spiega lui <<…siamo nudi, ci liberiamo della sporcizia del vivere quotidiano, o almeno così dovrebbe essere>>.

A CASABLU

A CASABLU, la casa famiglia dove attualmente vive, ci è arrivato nell’aprile del 2001, sottolinea che tra pochi giorni saranno 14 anni esatti, come se ne tenesse il conto.

I primi tempi a CASABLU sono stati duri, spiega, per via del cambiamento a cui era andato incontro ed anche per le impostazioni diverse <<ma poi ti adatti>> dice <<Qui ho la fortuna di essere circondato sempre da belle ragazze>> aggiunge sorridendo.

<<Ad ogni modo ci si abitua>continua a spiegare, riferendosi al cambiamento <<e certe cose ce le si tiene dentro, custodisci i ricordi. Quelli restano con te, non cambiano>>.

Da ragazzo aveva tante passioni, suonava la batteria insieme ad un gruppo di amici nella soffitta di casa. Purtroppo non ha nulla di registrato da farci ascoltare ma racconta che avevano fatto anche un concerto con ben 150 persone ad ascoltarli. A questa passione poi ha sempre fatto da fedele compagna la scrittura.

La sua stanza ha molte delle sue poesie stampate su fogli e appese alle pareti. Nei suoi versi si sente sempre un sapore nostalgico e una vena di tristezza che ha come suo centro il tema dell’amore, sempre presente. <<È il passato che ritorna nella poesia>> spiega.

Qualcuno lo ha paragonato a Kafka. Sorride <<Ma perchè?>> dice <<Che responsabilità!>>.

Compleanno

Gli ricordiamo che ad aprile è il suo compleanno e gli chiediamo cosa gli piacerebbe ricevere. Storce il naso. Non vuole nulla lui <<I regali si devono guadagnare>> dice. Odia i regali, i festeggiamenti.

“Festa”, per lui, non dovrebbe essere un momento in cui le persone fanno qualcosa perché in obbligo, come a Natale, ad esempio. Festa è il piacere di stare insieme e per questo bastano gli auguri e la compagnia. <<Se proprio devo ricevere un regalo>> dice <<vorrei un po’ di salute>>.

L’amarezza talvolta delle sue espressioni e la tristezza nelle sue parole si infrangono tra le sue labbra mentre sorride. Parlare con lui lascia un senso di serenità, sul quale inizialmente non scommettereste, eppure vi rapisce.

Alessandro è un uomo forte, lo dimostra l’ironia con il quale riesce a far battute anche nelle situazioni più drastiche.

Per il suo compleanno, Ale, non ha chiesto nessun regalo se non avere i suoi amici a fianco. Ma un regalo noi lo proponiamo lo stesso, per tutti noi: Saper andare oltre, saper ascoltare!

Vi lasciamo in compagnia di una delle sue poesie…

Sai

Il vento scivolar ancora sento.

La paura mia mi spaventa,

nell’andare avanti,

senza sapere perché tutto questo dolore esiste…

Appoggio la mano mia

su occhi bagnati di troppo sognar…

E ancora aspetto.

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