“In autunno ci incontreremo di nuovo”. Si è concluso così, con una promessa, il seminario gratuito di Spes contra spem Famiglia oltre la disabilità, tenutosi sabato 26 maggio presso il CoWorking di Via Ugo Ojetti a Roma. L’incontro è stato organizzato dal team de “L’Incontro”, il servizio di sostegno piscologico e psicoterapia sul territorio messo in campo nel 2017 da Spes contra spem.
A realizzarlo le tre psicologhe e psicoterapeute della cooperativa sociale, Elisabetta Centonze, Chiaralisa Falco ed Eleonora Di Domenico. Proprio a quest’ultima, che si è occupata personalmente dell’aspetto “esperienzale” del seminario, abbiamo chiesto un bilancio della giornata.
Come si è svolto il seminario?
“Il seminario era aperto sia a familiari di persone con disabilità sia a operatori del settore (psicologi, psichiatri, assistenti sociali). Fin dall’inizio non avevamo pensato a una semplice lezione in aula, ma a un percorso esperienziale che è partito dalla discussione su due film molto famosi sull’argomento: «La famiglia Belier» (Francia, 2104) che racconta le difficoltà affrontate da una ragazza adolescente normodotata con entrambi i genitori e il fratello sordomuti e «La sindrome dei monelli» (Italia, 2012) documentario su quei bambini, troppo spesso incompresi, affetti da ADHD o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività. Abbiamo quindi avviato un dibattito aperto sul tema della disabilità in famiglia, sia dalla parte dei figli sia da quella dei genitori, permettendo a tutti i presenti di condividere le proprie esperienze con noi e confrontarsi anche tra di loro”.
Cosa è emerso da questo dibattito?
“Due i temi più significativi: il primo, soprattutto a detta degli operatori sociali e sanitari, è che sul territorio non esistono a tutt’oggi servizi che si occupano di dare assistenza alle famiglie con persone con disabilità. E in questo sembra che “L’Incontro” di Spes contra spem costituisca una rara eccezione.
Il secondo tema è che i diversi gruppi assistenziali oggi esistenti sono estremamente settoriali, occupandosi esclusivamente di singole problematiche, che siano autismo, ADHD o altre patologie mentali o problematiche sociali.
Non c’è in effetti una rete che permetta a queste famiglie di confrontarsi con realtà magari diverse dalle proprie, ma che hanno in comune il bisogno di uscire dall’isolamento. Si tratta di una necessità che è stata espressa proprio da alcuni dei familiari presenti al seminario e che abbiamo intenzione di sviluppare nei nostri prossimi appuntamenti”.
In quanti sono intervenuti a questo seminario, che ha tutto l’aspetto di un vero e proprio esperimento sociale sul territorio?
“Si erano prenotati in 25 – ci risponde con un sorriso la dott.ssa Di Domenico – ma alcuni, come immaginavamo, hanno rinunciato all’ultimo momento”.
Lo immaginavate?
“Certo. Dovete tenere presente che la maggior parte di coloro che si trovano ad affrontare il problema della disabilità in famiglia hanno una paura cronica di non essere accettati dalla società, sono sfiduciati e tendono ad auto isolarsi. Per questo il nostro seminario è stato una tentazione molto forte per loro ma, all’ultimo momento, può averli spaventati e spinti a rinunciare. Speriamo ovviamente di poter raggiungere tutte queste persone nel nostro prossimo appuntamento. La maggior parte degli intervenuti del 26 maggio erano invece operatori del settore: psicologi, psichiatri e assistenti sociali”.
Qual è quindi il messaggio che questo seminario “Famiglie oltre la disabilità” vuole lanciare?
“Che il primo nemico da abbattere è la paura. Paura della società nei confronto del diverso ma, ancora di più, paura di queste famiglie di affrontare il giudizio degli altri, di uscire dal proprio isolamento, confortevole ma desolante. Per questo il team de “L’Incontro” sta organizzando anche un servizio di ascolto per coppie giovani che hanno bambini anche molto piccoli con disabilità. Per attivare una vera e propria “prevenzione dell’isolamento” prima che certi meccanismi si cronicizzino”.
Prossimo appuntamento?
“Come abbiamo promesso a tutti i presenti di sabato scorso, che ora promettiamo anche a chi si era prenotato e poi non è riuscito a venire e a tutti coloro che da oggi sono interessati, contiamo di organizzare un nuovo seminario in autunno”.